“L’Italia che ha dato i migliori poeti, i più grandi navigatori, non figura come una buona madre per i poeti, ma spero con tutto il cuore che Verzetti, che mi ha fatto leggere i suoi versi che trovo ottimi, non debba scorticarsi mani e piedi come San Francesco per arrivare”
Alda Merini
Prefazione a “Semplice”
Poesie di Stefano Rossi
Stefano Rossi é un poeta completo ed onnivoro.
Egli infatti scrive della realtà e delle emozioni che respira nel viverla. La realtà del suo tempo, della sua vita, del mondo che lo e ci circonda.
Un linguaggio che, a dispetto del titolo che ha scelto per il suo libro, é tutt’altro che semplice. E’ semplicemente lineare, immediato, ma dentro questa immediatezza ci sono tante chiavi di lettura che bisogna scoprire mentre leggiamo una sua poesia.
Poeta che sa anche fotografare con le sue parole le emozioni come se vedessimo un dipinto o una scultura come in “Esile”
Un linguaggio malinconico ma che sa aprirsi alla speranza come in “Via” e, al contempo, si adombra di una rabbia e di un’amarezza graffianti come un felino ferito ma che reagisce.
Arbeit macht frei ne é un chiaro esempio.
Emozioni e riferimenti a volte più celati fanno della lirica di Stefano Rossi un momento di ricerca interiore e di attenzione sincera a quel che si legge.
Di grande impatto il riferimento a Montale nei versi de “Il Maestro”.
Talento e genio anche il tuo nome era presagio.
Un linguaggio espressivo ardito, che io amo particolarmente trovare in un poeta; Miele Nero é già nel titolo una prova inconfutabile a quanto affermo.
Questa poesia é davvero il paradigma di come sa scrivere con proprietà di linguaggio tecnica ed emotiva Stefano Rossi. Va “semplicemente” letta, stralciarne anche due versi sarebbe un sacrilegio.
Recensire un libro non é mai facile. Se poi sono poesie é ancora più complesso. Fatto un primo screening in base al linguaggio usato, all’originalità dei versi rispetto ai temi trattati (difficilissimo scrivere d’amore oggi ma lui ci riesce molto bene con “Notte D’Estate”) poi é l’emotività di chi legge che fa decidere verso un giudizio piuttosto che un altro. Neruda e Leopardi sono due grandissimi poeti ma l’indole del proprio carattere può spingere cmq a preferirne uno rispetto all’altro.
Ciò non toglie che ci sono criteri oggettivi per poter dire che si é di fronte ad un poeta: le parole che sanno illustrare immagini dell’anima e del sociale, linguaggio importante ma senza sterili e rindondanti sovrastrutture, capacità di rinnovarsi rispetto alla lirica tradizionale.
Ebbene tutto questo é presente nella poesia di Stefano Rossi. Potete credermi e leggere questo libro gustandovi le emozioni che vi susciterà o non credermi e leggerlo per provare a smentire quanto qui scritto. In tal caso scoprirete con ancora più stupore un poeta che credevate di non avere davanti.